sabato 5 ottobre 2013

Qualunque cosa.

Esiste, o succede, per un tempo.
Esiste o succede per un motivo è solo quello che vorremmo. In verità il motivo non c'è mai.
C'è solo il tempo.
Pensaci.
Qualunque cosa...

martedì 17 settembre 2013

Giovani burattinai

Mi è balenato di cancellare, distruggere a dire il vero, il mio profilo facebook. Poi mi sono detto "Vabbeh, non ci credo, ma metti che finalmente tra qualche anno l'utilizzo sia finalmente noto anche a qualche parente, e, perchè no, potrei essere dall'altro capo del mondo.... Si insomma... Rimane usato per quel che è, senza distruggerlo..." e non l'ho più distrutto.
Fine della storia.
Anche no.
Cercando per l'appunto "distruggere profilo facebook" su google (provare per credere ovviamente), tra i risultati esce questo. Un altro di qui tra l'altro... Insomma.... Mi son fatto parecchie risate, soprattutto alla chiusura... "Grazie, davvero grazie. A Facebook ed a It.Free.Enkey free.it.enkey ma soprattutto ai troll, era dai tempi di Bonsai Kitten che non mi divertivo così tanto"
Troll. Giovani piccoli burattinai. Magari 70enni di 130 kg, ma nella rete, per i giochini verbali, piccoli schifosi bastardi. E con un talento non da poco. Fomentare. Quanta inutilità dobbiamo creare per non annoiarci. E poi, perdere l'orizzonte. La bussola...
Ora ho una bussola. Vedo un nord. Non m'importa di troll o bestie striscianti che mi sussurrano nel sonno le coordinate di un giorno sbagliato. Non m'importa, davvero. E non perchè stia pensando che non m'importa. Ho trovato altro che attira la mia attenzione.
E aiuta la mia bussola, e ha tre dadi che non si possono tirare...

lunedì 9 settembre 2013

Occam

Imparo, che tra due teorie che spiegano lo stesso quesito, la più semplice è probabilmente la più esatta.
E' vero, il rasoio di Occam è troppo sbrigativo. E' vero, può portare a conclusioni errate.
Ma oggi non ci sono neanche soluzio errate, quindi perchè tentennare e non usarlo?
Sono io, sono qui, sono molto vicino a un mio estremo, e ho deciso di sbattermene i coglioni, pensare a cazzate completamente irrilevanti, fumarmi un cippone sotto il sole accecante e decretare che la soluzione più semplice, stavolta, è non cercare nessuna soluzione.
Penso sia arrivato il momento in cui non sopporto più. Semplicemente prendo nota senza interesse. La rileggerò un giorno, magari da tutt'altra parte. E ci riderò sopra.

mercoledì 7 agosto 2013

Ma c'è mai stata?

Parliamoci chiaro, ma la privacy c'è mai stata? O è solo un'invenzione?
Da come la vedo io è solo l'assenza di strumenti a regalarci la calda e confortevole privacy. E oramai gli strumenti ci sono... Mi è arrivata sottobanco una notizia che lì per lì la si prende come arriva. Di fatto, non è che puoi fare molto quando tutte le agenzie americane a 3 lettere muovono su avanti tutta. Ma che diavolo succede? Andiamo con ordine, senza paroloni e con qualcosa di morbido dietro la schiena possibilmente.
Dopo l'alfiere in G6 da parte di Neveden, i capi di gabinetto hanno tirato tutti in coro lo sciacquone e lo scacchista 30enne ha comprato un po' di biglietti aerei per arrivare a Mosca. Quindi si rimane con l'alfiere che da' un colossale scacco, e un re grosso come la reggia di Versailles, ma di ICBM. E ovviamente il tipo si guarda bene da mostrare anche solo un fazzoletto sporco. Cosa succede dunque? Bene, i sistemi di controllo tradizionali, che per la cronaca da due soldi sono già ampiamente funzionanti e sono in produz!... ops... e sono in testing mode da oramai 4 anni buoni, sono stati messi alla normale mercè di pigs+dogs. O meglio, i loro schemi di funzionamento, forse a qualche eletto è anche capitato di vedere i codici o qualcosa in più, ma per non divagare, almeno le informazioni base della traccia delle informazioni captate (tutte) è nota. Se non sapete di che stiamo parlando date una letta qui e... E il secondo link l'hanno oscurato. Ma anche questo rende l'idea.
Insomma, oh mio dio mi spiano!! Violano la mia privacy!!! Moriremo tutti!!!!!
Meno drammatica la cosa. Ma davvero nessuno ha mai fatto caso ai banner perfettamente calibrati sui nostri gusti? Come mai sui nostri pc le pubblicità sono snocciolate appositamente per noi? E quello non è fare 1+1 e capire che si... Qualcuno o qualcosa analizza il traffico, e anche te.
Ma ora arriviamo alla svolta. Eh si, prima dello scacco al re, gli onorevoli erano tutti al gabinetto, probabilmente veramente seduti a fare poco (almeno riguardo questo). Dopo lo scacco, qualcosa s'è mosso e questo è un frutto. E spero l'unico, ma temo di no.
Pezzi non grossi, di più, hanno deliberato per "chiedere" ai vari isp sparsi per il mondo (tipo il gestore telefonico della tua sim card o quello che ti manda la bolletta telefonica) di usare metodi poco leciti, non avessero un distintivo sarebbero hacker/cracker a tutti gli effetti ma... La legge è uguale per tutti, poi dipende da chi ti chiede di infrangerla, non sei più uguale agli altri. Poco leciti... Vediamo di chiarire visto che doveva essere di facile comprensione e si sta dimostrando un trattato filosofico...
Android, Apple, Microsoft, BlackBerry.
I 4 sistemi operativi mobile e non, più presenti. Nella rete, a fare uno snapshot immaginario, vedremmo questa rosa di 4 nomi prendere il 98/99% dei dispositivi attivi.
Bene, tutti questi, senza chiedere nulla, hanno deliberato e gli isp hanno nella inbox una gentile richiesta. Installare a insaputa dell'utente software atto unicamente al controllo remoto del dispositivo. Possono anche accendere il microfono col dispositivo in standby, mandarsi una copia di ogni sms o simile... Insomma, immaginate di avere nel tastierino numerico tutto il mondo. non è molto diverso.
Io m'immagino, e rido, anche se non fa ridere. Qualche amico che gioca a soft air, si chiama, viene intercettato, e un commando che li stermina con la direttiva di eliminare il pericolo.
Non è la privacy da difendere, per ogni cosa celata c'è qualcuno che inventa qualcosa per scoprirla, è solo questione di tempo.
Dopo gli ultimi anni, le impennate pazzesche, le novità e le scoperte che non dovevano essere scoperte, non sono più in gradi di vedere il futuro. Anzi, l'unico che vedo possibile, è il futuro alla Eloi....

lunedì 5 agosto 2013

E' tutto un bluff...

Più volte mi sono domandato se fare buone azioni mi si ripercuota contro, e ovviamente in negativo.
E' successo ormai troppe volte, che ci ho fatto caso. Muovo un muscolo esplicitamente per dare una mano e poi sbam! Porta in faccia. E mai volontariamente...
Non so bene a che pensare. Ovviamente è solo il caso, che faccia o meno azioni buone, non fotte un cazzo a nessuno. Forse a chi si prende il malloppo alla fine, ma secondo me, manco a lui.
E comunque sono paurosamente sulla soglia. Percorro una muraglia cinese spessa un piede e alta cento metri. E se mi distraggo e rincorro le farfalle vado, se mi fermo a pensare mi vengono le vertigini.
Dio è tutto alla rovescia...

mercoledì 3 luglio 2013

Io voglio avere.

Facevo la doccia, e smuovevo pensieri. "Pensa un po', e se si prendesse di un altro? La odieresti non è vero?"  "Cazzo si..." "... non è vero." E la terza voce chi l'ha invitata?
"Accettazione o rassegnazione?"
Niente, la terza voce non la sto facendo io. Non è come quando mi faccio le domande e mi rispondo. Ma non so perchè, so esattamente che cosa vuole dimostrare con quel dilemma. E sul serio non potevo trovare parole migliori. Si, potevo, la terza voce non... Non l'ho pensata. Non era roba cosciente, è saltata fuori, tra una sinistra e una destra nell'impasto dello shampoo. Penso capiti. Strana senzasione... E comunque, mia. Perchè se al cronometro ho solo appellato "minchia!" tempo che la pelle ripercepisse il calore delle gocce e ho capito la domanda a pieno.
Accettazione dell'idea che la felicità ha volti ambigui, e a volte si traveste da vecchia signora, ma forse solo per regalarci un Benjamin Button, o rassegnazione, alla cupa nebbia che mai sarò sufficiente. Che mai soddisferò. Che mai manterrò nel tempo la mia dolcezza, soprattutto, coi mezzi giusti. E alla risposta, che quando la domanda è così limpida già hai, non so se ridere o piangere. Ma che diamine! Ho una vita sola! E voglio viverla! E quello che sento in me, lo metto in discussione ogni giorno con chiunque, anche col cane! Perchè non so se è giusto, ma è quello che sento. La mia vita la voglio spendere all'insegna della libertà. Perchè troppo sensibile sono alle ammalianti catene quotidiane. Leggere, per qualcuno sono sicurezza, giusta imposizione. Io ne soffro i limiti. E un modo, semplice del quale dispongo, è l'accettazione. L'accettazione che è semplicemente così, non è solo così. E si può dire, mi piace.
Perciò devo dare.

lunedì 24 giugno 2013

y = log x

Premi l'interruttore, la luce del neon ha degli scatti, flash brevi, poi si assesta, e la luce è accesa.
Mi immagino la sintesi del principio primo così. E in fin dei conti, anche di queste mie parole. Ho piuttosto chiara, l'immagine di vent'anni fa. La parola computer era utilizzata più nei film che nella vita reale, gli uffici erano popolati di macchine da scrivere, calcolatrici, fogli e cancellerie. Qualcuno aveva un mitico pentium 200 in casa, più popolare per le capacità di gioco che per l'elaborazione e comunque, internet era perlopiù analogico, e perlopiù assente. Un po' per le prime bollette esorbitanti regalate a qualche italiano (anche se in realtà quasi ovunque) da qualche dialer che ti cambiava il punto d'accesso e via di chiamate intercontinentali, un po' perchè non era come lo conosciamo adesso. Più simile a una biblioteca svuotata, con qualche rimasuglio su qualche scaffale e fogli in terra che non la titanica, voluminosa oltre l'infinito miriade di interessi informazioni e spazzatura che è adesso. Ma il fast forward è stato solo di vent'anni. Forse la funzione del titolo non è neanche sufficiente... Ricordo il mio primo computer... Pochi giorni e formattato, pochi mesi e bruciato il mio primo bios. Poi mi diedi una calmata. Ma all'epoca, non c'erano i backup. Lo spazio era poco e costava. Ricordo il mio primo hard disk da 4,3 giga, un colosso per l'epoca, in confronto ai 780MB e i 500 degli amici... Perdere era una cosa facile, solo vent'anni fa. La parola backup era solo un'opzione e non tra le più gettonate. Ora perdere qualcosa è pressochè impossibile per chi prende i pochi, naturali accorgimenti, adesso addirittura, blogger fa copie di backup a mia insaputa mentre scrivo. Andasse via la corrente, è tutto salvo, dal suo lato. Una copia, meglio due, ma già con un clone si ha l'immortalità. Ora, produciamo, senza limiti, e non buttimo via niente. E tiriamo dritto, verso un numero infinito. Creeremo, e non butteremo, anche l'infinito.
Dove arriveremo mai...

lunedì 3 giugno 2013

4000 e non sentirli

I 29 li sento tutti. E risparmiatevi i vaffanculo giornalieri. Sono fuori forma, sto bene, non mi manca niente ma li sento. Forse sono solo un po' più percettivo... In compenso mi è stato regalato un salto da 4000 e... Sarà che da anni dicevo di volerlo fare, sarà che mi è piaciuto un casino, sarà che buttarsi, di per sè, è mollare la presa e poi quel succede succede... Beh, staccarsi dall'aereo e scendere come un ferro da stiro effettivamente non è che ti da' molta scelta. Adesso non so bene... Gioca moltissimo la sensazione fresca e il desiderio, ma... Tic tac tic tac... Non so davvero. Protendo per il si, ma ci devo pensare ancora un po' su.
Ah, e stamattina ho ache piegato l'anteriore destra. Spariamo che il cerchione si salvi. Le gomme dovevo farle fuori, ma i cerchi no.......

lunedì 27 maggio 2013

Perfettamente, ma lunedì.

Sveglie fanculate. Dal momento in cui alla domenica sera ancora non so se il lunedì mattina sarò in cassa o in ufficio (nb, chiesto venerdì per mezza giornata e nada, venerdì sera dopo "aperitivo amici" e nada e domenica sera tramite sms e.... nada!) decido in autonomia che la mattina la inizio a modo mio. Sveglia tranquilla alle 9,30, buongiorno preso dalla mora, doccia, riflessione dell'inizio settimana e portato fuori il cane. Rollata e Korn e via in ufficio. Arrivato con gli occhi a fessura. Relax, tempo azzeccato, sole forte traffico e cippa aiutano ad andare giù. Ma non importa. Rapportini sfanculati anche quelli, non lo so e non me ne frega niente, pranzo che mi è andato di traverso: "Ste!!!! Cazzo avevi mezza pizza kebab in forno!!!! Stasera...." Saluto colleghi e non e via dal cliente. Tutto tranquillo, un paio di utenze da sistemare e un lavoretto che era un paio di giorni che mi portavo dietro fatto.
E ora la folgorazione.
Un ciuffo di polline che fluttuava solitario al centro del garden. Etciù di dovere a chi ne soffre, ma è stata un'immagine così pura da riportarmi alla rigida realtà con una sferzata lungo la pelle della schiena. E ancora ci penso. A quel batuffolo che leggero saliva, scendeva e andava sempre verso la mia sinistra...

sabato 25 maggio 2013

Parole d'altri, totalmente condivise.

Copio e incollo.
L'originale lo potete trovare qui, ma mi piaceva troppo e non volevo andasse perso per altrui motivi.

Perfezionismo, paura e ‘iperadattamento’

di Ludovica Scarpa | 25 maggio 2013

Più informazioni su: Consumismo, Felicità, Paura.
Il perfezionismo ha a che fare con la paura. La paura di sbagliare, di far brutta figura, di “perdere la faccia” e la fiducia degli altri. Con questa strategia cerchiamo allora di controllare l’esito di quel che facciamo, e ci aiuta ad avere buoni risultati.
Ma il perfezionismo ci abitua ad un atteggiamento di fondo fatto di aspettative forti, fino, all’estremo, al coltivare l’ossessione di un mondo “perfetto” – se “io” infatti mi do tanto da fare, finirò facilmente con l’aspettarmi che anche gli altri lo facciano. Giudichiamo le azioni degli altri vedendone le conseguenze – e non sentendo “in diretta” le (loro) ragioni e le (loro) buone intenzioni – è quindi facile sentirci frustrati e arrabbiati dall’imperfezione del mondo, inteso come il risultato complesso delle azioni di tutti.
Le “buone intenzioni” infatti le possiamo sentire solo se sono le nostre, quelle appunto che sentiamo in diretta, dentro di noi. E questa banale circostanza impedisce spesso l’equanimità e la calma, nel parlare fra di noi.
Sembra che in fondo noi si sia convinti che le cose debbano funzionare al meglio e che la società ci debba rendere felici, per cui coltiviamo un atteggiamento che assomiglia alla pretesa – di perfezione – sia da parte di noi stessi che dalla realtà in generale. Per cui, senza accorgercene, seminiamo in noi stessi esattamente il contrario di quella serenità che cerchiamo di ottenere: la frustrazione.
Pretendere che le cose siano come ci auguriamo che siano implica spostare la nostra attenzione verso quel che (ancora?) non lo è, trascurando quel che già “funziona” e di cui, se solo ce ne rendessimo conto, potremmo rallegrarci. L’atteggiamento mentale della pretesa si può definire quindi come il contrario di quello della gratitudine, che ci permette di sentire gioia per quel che esiste.
Nella storica dichiarazione di indipendenza americana (1776) Jefferson formulava il diritto alla ricerca della felicità (pursuit of happiness), non alla felicità. Sembra forse una sottigliezza lessicale, ma cogliere la differenza è fondamentale: è nella ricerca della felicità, nella libertà di darci da fare per realizzarci, che sentiamo soddisfazione. Nel processo, non nella fine del processo, nel camminare, non nel raggiungimento della meta.
Ma come ognuno di noi avrà notato, camminando la linea dell’orizzonte si sposta con noi. Fortunatamente per noi esseri umani, quindi, la meta non la si raggiunge mai, se la meta è la perfezione e la felicità intesa come uno stato duraturo. La perfezione, si dice, non è di questo mondo, appunto. Facciamo di tutto dunque per migliorare la nostra situazione, pretendendo di più e il meglio da noi stessi e dalla nostra vita, e la nostra caratteristica insoddisfazione è in fondo la fonte della nostra intrinseca motivazione.
Nella vasta produzione di libri che riflettono intorno al tema spinoso del “come poter vivere meglio”, Vallardi ha appena pubblicato La storia del piccolo pinguino, in cui l’autore, Danis Doucet, psicologo canadese, sostiene che siamo afflitti da un eccessivo sforzo di adattamento.
Il messaggio è che possiamo smettere immediatamente di credere di dover insistere per fare di più e di meglio, per adattarci alle richieste della società. Quel che ci serve è fermarci a riflettere, suggerisce la favola del pinguino, almeno se facciamo (ancora?) parte del gran numero di persone perennemente insoddisfatte. Cito: “più agiamo secondo una mentalità individualistica, più facciamo gli interessi economici di chi fabbrica beni e servizi. Se tre vicini condividessero la stessa falciatrice, le vendite calerebbero di due terzi”. Uno stile di vita solidale, calmo e riflessivo diventa un’implicita critica al sistema economico consumista.

lunedì 13 maggio 2013

Questo è il mio mondo.

Sono un extraterrestre. Per definizione, un extraterrestre è una qualunque cosa animata o non, che non si sia formata sulla Terra. E alla data attuale, quello che vedo fuori dalla finestra non è il mio mondo. Io vengo da un mondo diverso, e vorrei raccontarlo, così magari viene fuori che non sono un extraterrestre, o perchè no, potrebbero esserci altri extraterrestri su questo mondo.
Nel mio mondo i bambini fanno i capricci, puntano i piedi e viene concesso loro di andare a giocare ai giardinetti, o da qualche amico. Si attira la loro attenzione gridando il loro nome, e normalmente, fino a 10/12 anni, vanno in giro coi pantaloni rappezzati. Non perchè non ci si possa permettere i pantaloni nuovi, ma perchè continuano a romperli buttandosi per terra, giocando con altri.
A questo mondo i bambini ottengono senza fare capricci, non possono andare ai giardinetti prima di una certa età, e a quella età normalmente hanno trovato svago davanti a uno schermo, e non sono più disposti a sudare e farsi male quotidianamente per divertirsi. Nessun genitore grida più i nomi (fateci caso), oramai sono tutti suoneria dotati e a 12 anni decidono di ignorare la chiamata, che trattandosi di un suono anonimo, senza l'incazzatura del tono crescente dietro, ovviamente non ha l'effetto che dovrebbe avere. Non hanno un nome ma nick, alias e avatar. Anche io avevo soprannomi e figure leggendarie di fantasia alle quali facevo affidamento con la fantasia, ma questo comportava uno sforzo minimo dalla mente e tutto il resto divertimento. A questo mondo l'immagine è tutto, il resto del gioco vive in funzione dell'immagine del personaggio. A questo mondo, a 10/12 anni le scarpe i pantaloni e le mutande sono firmate, rompere un pantaloncino significa fare la cosa sbagliata perchè costa un casino e nessuno rattappa più, si compra nuovo.
Nel mio mondo c'è la droga. Quand'ero piccolo mi capitò di andare "alla pineta" coi ragazzi più grandi. Lì era possibile trovare qualche pagina porno strappata e infangata ma c'era il rischio dei drogati, e lo sapevamo. Ma non sapevamo che a loro non fregava niente di noi, se mi fossi sbucciato mi avrebbero anche riaccompagnato, facendomela fare sotto dalla paura.
A questo mondo non ci sono drogati. Ci sono emarginati e trendy. I primi sono duri e menefreghisti, non frega niente di quel che succede fuori, purchè abbiano la loro roba. Sono perlopiù soli, abbandonati dagli altri ma prima ancora da loro stessi, e sopravvivono applicando la legge dell'autarchia pura, più qualche razzia perchè le droghe costano. Si conoscono per nome e tra chi si conosce, si rischia tutto, perchè quel qualcuno può essere tutto per loro. I secondi vivono nella società, la guardano dall'alto al basso perchè "possono", e possono drogarsi e denigrano gli emarginati, perchè non hanno "amici", perchè sono "soli". E paradossalmente questi non ti aiutano guardandoti dai finestrini fiammandi del grand cherokee, non si dividono la dose per necessità altrui ma per propria. Se li avessi incontrati nel mio mondo e mi fosse sbucciato il ginocchio, quasi sicuramente mi avrebbero fatto tirare la loro biancaneve e avrebbero preteso di sapere esattamente gestire la situazione, magari facendomi infettare l'abrasione, ma mai fatto andare via perchè avrei potuto dire chi erano e cosa ci facevano lì.
Nel mio mondo c'erano liti fatte di insulti e pugni e calci a vuoto e figuracce perchè a 10 anni non sai colpire neanche un cuscino senza farti male o lisciarlo. Ma poi si tornava a casa, ce le prendavamo dai nostri genitori perchè non importava di chi fosse la ragione ma sicuramente anche nostra e quando non ci obbligavano ad andare a chiedere scusa, dopo qualche giorno serviva uno in più in squadra e guarda caso si faceva comunque pace.
A questo mondo le liti sono di silenzio, senza sguardi nè gesti, a distanze anche di km. I bambini sono mosti in miniatura che già fermentano aceto. Parlano per sms e non sanno scrivere che qualche cazzata detta 2000 anni fa da qualche illustro, rendendo pirite quello che una volta ero oro puro. Ci si cancella, blocca, hackera chi è più bravo, ma tutto nel silenzio e non ci sono genitori a prenderci per le orecchie e portarci a fare il nostro lavoro e se serve un giocatore in più... On line ce ne sono a bizzeffe.
Vorrei sapere fin dove ci si può spingere con l'ideale dell'alieno, del non terrestre, perchè io ho casa, casa d'origine e casa da proteggere su un pianeta... Ma non è questo per quanto non ricordi di averlo mai lasciato.
Questo è solo un piccolo getto, uno sbuffo da prendere così, come un pastore presbiteriano prenderebbe la storia dell'Area 51. "Dio ci ha creato a sua immagine e somiglianza. Negri a parte." E mi sento un po' eschimese... Di Nettuno.

lunedì 6 maggio 2013

Ha ragione la mia donna...

... quando dice che questo lunedì è partito male e andrà peggio.
Non che sia una giornata da "peggio"... La mattina è andata liscia, il pome sono stato in orario e ho già risolto le urgenze e ora lavoro placidamente al mio ritmo, Andreotti è morto, la CO2 nell'aria ha superato le 400ppm e io sogno ancora di costruire un mezzo tutto mio, supersonico, a emissioni 0, che mi faccia sfrecciare lassù senza strade nè ingorghi nè velox e tantomeno over 70 alla guida.
Eppur la giornata non ne vuole sapere. Il sole fa capolino di quando in quando, mandando a puttane le illuminazioni a tende automatizzate e il monitor che corregge automaticamente. Sarà questo mal di mare anomalo, sarà che è maggio, ma di maggio solo l'ombra. Sarà.
Sarà pure, ma in questo momento mi sento uno schifo, non so il perchè e non ne vedo il motivo. Forse l'episodio di ieri... Password, fratelli e im... E io che sono un coglione incapace di un dialogo fatto di parole per più di 10 minuti.
Si, forse forse ho centrato l'argomento. Eppure è strano... Il su e giù della luce mi ha mandato in down totale... E ora mi sento ancora peggio...

lunedì 29 aprile 2013

La mia testa...

Mi fa malissimo. Non è l'assenza o la presenza del fumo... Maledizione non ci capisco un cazzo! Ma forse una cosa positiva nella rabbia repressa l'ho trovata. E non era tanto repressa...
Ogni tanto capisco poco il perchè di mio fratello. Perchè mi rispetti, perchè a me dimostri una così marcata sottomissione. Rispondere risponde, ma con gli altri è più fiero, meno timoroso. E nell'emicrania che continua a darmi sferzate dolorosissime, a una scena del film che mi teneva malamente compagnia ho rivisto un ricordo. Non avrò avuto più di 16 anni... portavo ancora la tuta a casa. Ed ero furioso, non ho idea del perchè. E mi giravo verso mio fratello. Non aveva 8 anni probabilmente. E furioso l'ho caricato e preso alla gola e sollevato con un braccio. Ci siamo guardati per forse un secondo, poi mi sono ripreso. Poi l'ho rimesso giù. Non ricordo altro. Chissà se lui lo ricorda. Chissà se quello è un momento che ha determinato il nostro rapporto.
La testa mi fa male.... Dio mi sembra di avere la fronte sfondata.
Niente doccia, non potrei resistere.
Finisco di fumare, arrivo dove arrivo col film e spero di disattivarmi del tutto.
Buonanotte Fa'...

Frivolezza e omertà

Ci sono giorni in cui la pioggia non mi piace. Questa mattina è una di quelle. Non è che non mi piaccia particolarmente, fino a ieri non mi ha dato nessun fastidio, anzi, adoro guidare sotto la pioggia battente. Ma stamani sono vestito di freddo e umidità, e neanche un ramingo ne rimarrebbe intoccato.
Ripenso a Cry e al suo bambino, incrociati l'altro giorno con la moglie. Cry lo conosco da che tutti e due avevamo l'età che ha suo figlio, o forse un paio d'anni in più, ma il senso è quello. E come lui altra gente, cresciuta con me, e che pensavo di conoscere. Si quegli amici che senti di poter tenere per la vita, e che poi basta una sezione di differenza, neanche una classe intera, e te le perdi. Chissà, in tanti anni quante cose ha visto cambiare. Di più o di meno di me? Non lo so, e non riesco neanche a immaginarlo perchè la dualità è anche in questo, e anche in questo è magma e ghiaccio che si scontrano e nessuno dei due prevale. Troppe poche informazioni, ignoranza, permettono di andare avanti senza troppi dubbi e con poche ferree convinzioni. Sapere molto, porsi domande, dubbi e mirare alla concretezza delle cose permette di andare avanti, e con poche, pochissime ferree convinzioni. E io non mi ci ritrovo, nè sul piatto di sinistra nè su quello di destra. 6 anni fa ero convinto che avrei passato la vita, avuto uno o più bambini con una persona. 2 anni fa ero convinto che la libertà fosse l'unica incertezza stabile, che mi regalava soddisfazioni ogni giorno, e non volevo altro. Poi ho declassato l'amore e ogni stronzata ad esso legato e sono salito sulla mia monoposto, allacciato le cinture e vai! Oltre qualunque spazio conosciuto. L'amore del ritrovarmi. Oggi mi ritrovo freddo e spulciato, a ripensare a quanti realmente stanno bene in coppia e a chi si è solo dimenticato che ci sono altre scelte, e delle quali non saprebbe più cosa farsene perchè al mondo con le proprie gambe non c'è veramente mai stato. A chi da', ogni giorno, perchè sa che così riceve e a chi da' ogni giorno, perchè i minuti di un giorno si scandiscono in dare quando non si sa che fare. A chi è felice quando piove e a chi si rattrista. A chi pensa che un piccolo formato da te e me è la cosa più bella del mondo e a chi pensa che è stato solo uno sbaglio, solo uno sbaglio da nascondere dietro un sorriso, forse solo per una 20ina d'anni, poi tutto tornerà come prima...
E' solo una prospettiva, ma il pensiero umano è la più antica e letale malattia che abbiamo. Affasciante, per chi lo guarda dietro un vetro, sul suo trono, pronto ad aprire la botola dei coccodrilli appena il proprio interesse viene attratto d'altro. Irritante per chi è consapevole che qualunque domanda posta porta a una distorsione della comprensione, una semplificazione a piacere della realtà e una risposta deviata che racconta col sorriso quello che dovrebbe essere espresso solo da una lacrima.

martedì 23 aprile 2013

Between dark and dark

Al fondo del pozzo più profondo, del dedalo più insidioso, dello spazio più profondo.
C'è sempre e solo luce. E altro non vorresti trovare.

 
 

giovedì 18 aprile 2013

Cha(lle)nge

Diciamo che è la voglia di mettere il filtro di contenuti per adulti a fare il post, e non il post a decretare la modifica. Anche perchè è molto più attraente un posto dichiaratamente "vietato" che uno palesemente aperto. Decisamente non più intriganti le fighe di legno rispetto alle cosce aperte, ma diciamo che le prime sul lungo funzionano meglio (funzionano e basta) a patto che la linfa lignea duri pochi giorni, poi sinceramente du cugghiuni... Quelle aperte manco si prestano. Sono aperte per un motivo: cambio!!!
Inversione di rotta, soggetti oggetti e gare. Si, l'immagine sopra citata è una di quelle chicche che ti capitano solo quando cerchi politica in giro alla cieca (giuro!!!).
Pare che qualcuno(a) si sia inventata 'sta trovatina. Infilarsi un preservers su per il naso, aspirare, farlo girare nella cavità orale e risputarlo fuori. Il mio primo pensiero è stato "comodo!" E diciamocelo, comodo è comodo. La suddetta può iniziare la pompa e senza mai togliere la bocca infilarmi l'impermeabile. Cazzo! Coreografia 10+! Peccato che l'articolo non m'interessi... Ma forse l'avevo già detto. Cercavo politica (tra l'altro Marini fuori dai coglioni!!!) mi sono imbattuto in questo, ho visto l'abilitazione all'autocensura del blog, ho shackerato, portato a fuoco basso et voilà!
E del resto, visto che adesso è anche dichiarato, non me ne frega niente.

martedì 9 aprile 2013

Incontentabile.

Ho tutto.
Sono libero, indipendente, posso scegliermi le preoccupazioni. Oggettivamente.
Sono interessante, carino, divertente, menefreghista e scrupoloso allo stesso tempo. E questo è soggettivo, soprattutto il carino. Ma piaccio. Non a tutti certo, e chi ci riesce? Il sufficiente.
Ho una ragazza che mi ama veramente un casino, che propone e dispone in eugual modo, come me, e insieme stiamo costruendo. Cambiamo disposizione di casa, pianifichiamo il futuro, ci beviamo il presente.
Nonostante tutto cerco un rotta diversa, cerco di andarmene. Prima gli States, poi col calcolo che troppe poche cittadinanze vengono rilasciate viriamo al Brasile. Prima i voli l'8 maggio, ora forse ottobre. Tutto questo perchè il paese non ci rappresenta più. Non che ci abbia rappresentato negli ultimi decenni, ma ora la cosa si fa critica. L'ordine del giorno è sopravvivere, benchè con tutta la libertà e la spensieratezza possibile, ingaggiare qualunque lavoro pur di raccimolare perchè il diniero è poco. Forse dovrei convogliare le energie su qualcosa di qui, di adesso, non dall'altra parte del mondo. Cristo, ho sempre guardato il mondo, nella sua interezza, tutta la palla, ed è troppo grande, troppo magnifico perchè possa crepare senza averne respirato almeno una fetta. Non mi basta lo smog della sola Italia. Guardiamo lo spazio immenso, nuovi pianeti, creature fatte di positroni e con 16 coppie di base, ma non ho toccato neanche la punta dell'iceberg delle creature terrestri, e per me che il mio sogno era diventare zoologo è un'affronto! Non posso accettare che mi pigli per il culo pure io! Eppure ho combattuto. Sono sceso in campo in ogni battaglia per la mia indipendenza, per la mia libertà, e l'ho ottenuta. Forse è solo il primo gradino di una lunghissima scala. Non dovrei guardare il presente con questa prospettiva... Ma con quale? Un'altra giocata a poker? Di nuovo a mettere tutte le fiches sul tavolo e o la va o la spacca? Certo, andasse sai che tombola... E chi me lo leverebbe il sorriso che già ho elevato alla potenza? Domande, sempre domande. Riguardo i miei pensieri e ci vedo un mucchio di domande e ben poche risposte. Quelle poche sono mattoni granitici, basi per un castello millenario che uno starnuto potrà sempre e comunque radere al suolo. Non ci sono certezze, questa è l'unica certezza appetibile al mio palato. Eppure corro e rincorro. E forse il perchè è racchiuso nel sorriso che ho ogni vola che le falcate si fanno ampie, il vento solleva i capelli e il fiatone viene soppresso dai colori che si fondono nel tunnel della mia vita.

domenica 24 marzo 2013

E io sorseggio...

"Il primo sorso dal bicchiere delle scienze rende atei, ma nel fondo ci attende Dio."
Fu Heisenberg a dirlo, e non lo so a memoria perchè lo so a memoria, ma perchè me lo sono andato a ripescare e rileggere. Ovviamente il chi l'ha detto, la frase me la ricordavo, più o meno (erano scienze naturali, ma mi piace ricordare sbagliata una cosa che ritengo sbagliata, incompleta).
Stasera robetta leggera. Forse il mc aiuta i pensieri... Chissà. Ma chissà a parte, sono piuttosto certo che il nazi che ha decretato questo assioma avrebbe cambiato opinione, come pure partito, col tempo. Giudico vero che il primo sorso rende atei, o che comunque faccia vacillare, com'è giusto che sia, certezze prive di fondamento scientifico, ma nel fondo non c'è Dio. C'è solo il fondo. La non voglia di cercare altre risposte alle domande che abbiamo, che abbiamo sempre avuto. Alcune ce le portiamo dietro per decenni, senza mai arrivarci neanche lontanamente vicini. E siamo umani, è da riconoscere, e come tali siamo deboli. Col tempo anche i ricercatori più fervidi vedono affievolire la luce che brilla dietro i prorpi occhi davanti ai quesiti più disparati. Io sono giovane, non devo dimenticarmelo. E sono arrogante. Non per difetto, e neanche per pregio. La natura non è cridele ma giusta, così come io sono arrogante. E anche in questo pecco di arroganza. Ma come definire lo stesso concetto in altro modo senza venirne macchiati? Forse qualche modo c'è. Perdere tempo nel trovarlo, o darlo per buono, e pensare ad altro, altre domande, nuove scoperte, risposte che placano l'anima... Una vera droga. Quando sono pulito, sobrio e veicolato nella direzione giusta non sono un buon compagno. Nè come alletao nè come nemico. Nel primo caso prendo il sopravvento, come affero una corrente favorevole la sfrutto e salgo senza guardare nessuno indietro, con la semplice scusa da raccontare a me stesso che dopo si parlerà, ora non c'è tempo. Nel secondo caso rischio di essere io il nazista, che non ascolta, lapida, schiaccia, rade al suolo l'avversario del dibattito. A volte con una tale foga da farmi chiudere per giorni in una vergogna solitaria...
E io sorseggio. Il mio corpo calloso prende le lavagne colme di calcoli del lato sinistro e butta tutto, risultati e calcoli incompleti, nel lato destro, il destro è il goliardico giocherellone, quello che prende il 46, il 23 scritto in gesso, lo stacca dalla lavagna del sinistro matematico e lo lancia. E questo va a sbattere in una vecchia visione, un ricordo, magari un dilemma retistico di anni fa e s'incastra malamente facendo cadere riviste porno e un paio di cilum dagli scaffali. La libreria barcolla e la tazza piena di penne matite che prima reggeva i libri rotola giù, fino a rifinire nel corpo calloso, fino a rifinire sulla capa del sinistro matematico. E lui, serio e privo di senso dell'umorismo, sente l'altro sbellicarsi dalle risate di là, prende l'oggeto condundente, lo mette sulla scrivania, e prende un'inaspettato cacciavite nascosto tra le matite e fissa la lavagna che prima cigolava. "Molto meglio."

lunedì 18 marzo 2013

ChangeMe

Veramente era Windmill... E ci metto anche un riferimento per capire di che si parla.
Questa canzone ha accompagnato le mie sere in solitaria, quando credevo di capire mille cose e ora mi viene da ridere... A 19 anni non capisci un cazzo, ma a 19 anni tutti hanno quell'insana arroganza di chi sa tutto di tutto. E la verità è che è giustissimo così. E' perfetto così. E' il mondo che si muove. E oggi si muove. Aria di modifiche, di strani inciampi, deviazioni, acquazzoni e nevicate, per non parlare della grandine. Si, qualcuno si dev'essere rotto le balle dei soliti eventi climatici, e ultimamente ci da' dentro non male. Probabilmente dovrei pensare di cambiare l'assicurazione e aggiungere "pioggia di meteore"... E cazzo domani devo pure pagarla ridendo e scherzando... Mezzo stipendio...
Ho snellito di un bel po' di roba quest'accozzaglia virtuale. Ed è strano, perchè mentre sceglievo cosa tenere e cosa no mi chiedevo se fino all'altro ieri avessi avuto 19 anni o quello che riporto sulla patente... Non capisco davvero un cazzo. E a sto giro dovrebbe importare un pochino si insomma... Un pochino... Avrei voglia di un cannone adesso, ma... Lasciamo perdere. Ho regalato alla donna un (spero... che la possibilità della finzione c'è sempre, sempre. Non siamo arroganti!) meraviglioso orgasmo, che l'ha mandata orizzontale e ora dorme felice e contenta. Beh, l'ha regalato anche a me, non è giusto non tenerlo a mente... Infatti ho avuto i miei 5 minuti di adrenalina, e ora il down non arriva, e quindi zappo via l'inutile, e fumo sigarette. E mi faccio anche un'amaro che decisamente ho bisogno di qualcosa di forte...
Amaro o no (si), cannone o meno, sono qui, seduto sullo stesso divano che mi accompagna da più di un'annetto, e una casa rivoluzionata da poco. I cambiamenti vengono, e li abbracci. Come passare da una "tana" per single convinti a un soggiorno ottimo per due e ospitale per 4. O come andare a fare la richiesta di passaporto. Tenere l'occhio vigile sui biglietti aerei pronti al decollo. Fissare diverse volte a sera il planisfero, e fare spallucce. "Scegli. E' solo uno schiocco di dita, e l'incantesimo viene evocato. Ora non capisci, ma poi capirai..."

martedì 5 marzo 2013

Sospect.

Passi la curiosità, la fame del sapere, ma non è che sono un tantino insonne?

lunedì 25 febbraio 2013

Postilla personale.

Un giorno qualcuno mi ha detto che ci sono battaglie che non si combattono, che non ci riguardano, che sono perse in partenza. Un giorno qualcuno lo sentirà dire a me, e tutti i giorni qualcuno si sente dire qualcosa di simile.
Ora, fermo restando che no, non ho deciso di buttare tutto nello zaino, chiudere acqua e gas e andarmene. Mi piacerebbe. Lo ammetto. Cristo devo dirlo... Poteva anche andare così, ma non in questo universo. In questo mi sento solo svuotato. Ancora una volta tutti attorno a me dicono "ma com'è possibile?" Non lo so. Signori, non lo so com'è possibile. So che non me ne frega più un cazzo. Ma voglio vederlo in buona luce tutto questo. Davvero voglio sorridere.
Forse è solo la delusione perfetta per decidere di andarmene veramente da qui.

domenica 24 febbraio 2013

Agli altri non serve...


Sono tempi bui... No, non è vero, la lampadina non s'è mai accesa. Ho semplicemente deciso di rendere pubblico il mio voto, perchè se ci saranno milioni di "exit poll" che non quadrano, se scoppierà qualche notizia-bomba, se verremo trascinati giù, più giù di adesso, dove lavorare significa avere le carte per sopravvivere, non per vivere, e non avremo neanche più quelle... Beh, potrò anche essere visto come disfattista, codardo, ma non importa. Ciò che vedi non è sempre la realtà. E comunque levo le tende dall'Italia. Perchè io esprimo semplicemente il mio parere che deve sommarsi e relazionarsi armonicamente con altri 60milioni di pareri e poi dare il via a una nuova repubblica democratica. Ma per me la democrazia non funziona più. Avere diritto di scegliere se scure, frusta, stivale spagnolo, toro di Falaride o vergine di norimberga non è una scelta, è fottere una nazione. E se scegliere di non essere fottuto perchè la vita è mia, ne sono padrone indiscusso e solo io posso posso decidere cosa farne è un'azione codarda, bene. Sono veramente contento di battermi come un codardo, per me.
Grillo e Ingroia. Devo solo decidere a chi camera e a chi senato, ma è solo un'epitaffio. Una crocetta.
Se è democrazia, se è pubblica la scelta, e deve esserla perchè non si può esprimere la preferenza in trasparenza se poi tutti tacciono e ci attacchiamo alla mammella di tgcom o chi cazzo per sapere quello che abbiamo fatto, e che di recente un paese baltico ha giusto un po' (mera ironia) messo in discussione la veridicità dei dati trasmessa dalla scatola parlante nazionale.
Le verifiche in classe erano una sopresa, e neanche tanto, le preferenze del popolo di un paese governato da ladri non dovrebbe essere una gran sopresa. Chi mi trapanerà il culo voglio sia scelto in trasparenza e poi mi prenderò tutti gli sputi necessari. Non mi sono mai nascosto, ho sempre votato e detto le cose come le pensavo. Se non merito trasparenza a mia volta, allora è il posto sbagliato e senza rivoluzione, semplicemente, me ne vado.

Era per facebook. L'avevo anche scritto lì. Ma poi ho pensato che non serve. Barbose pompaggini che qualunque ragazzino tastieradotato potrebbe scrivere mentre tampona con un fazzoletto le tracce della sega di prima.
Si oggi sono verbalmente affilato. E ho voglia. Voglia di fare a fette. Voglia di non andarmene dall'Italia veramente, non come un ladro per lo meno. Ma sul serio, non voglio aspettare di vedere come va. Non voglio scoprire se le mie preferenze erano giuste o sbagliate. Ovvio che se quello che scelgo sale, non me ne vado, anche se dovesse mettersi male. Ma vedere DI NUOVO le proprie opinioni spegnersi e avere il tarlo dell'essere stati fregati, perchè lassù comandano loro e noi in realtà, che rimanga tra noi, non scegliamo un cazzo e siamo solo frutta da spremere... No. Allora non aspetto di arrivare a fine spremitura.
Io esisto a priori. Non ho bisogno di qualcuno o qualcosa perchè possa esistere. I governanti invece hanno bisogno del popolo, senza non hanno governo e non esistono. Sono una piccolissima parte del popolo. E sto voltando le spalle. Tanto continuerò a esistere, ovunque, probabilmente, possibilmente, meglio.

mercoledì 20 febbraio 2013

Chuck è finito.

Domani giornata di helldesk, oggi è partita incerta per arenarsi sullo stabile... Condominio... In casa... Ahahah... M'è piaciuto il giochino mentale autoironico....
Sul serio, ho patito a sto giro.
"Domani stai a casa ma mettiti la sveglia che se ci danno conferma vai."
Non so... Alzare la cornetta, non il culo, solo la cornetta, mezz'ora prima? Così magari non facciamo ridere troppo il cliente visto che non gli abbiamo fatto neanche un bel lavoro la prima volta. Oggettivamente, sfiga. Il lavoro è stato fatto bene, io l'ho iniziato, poi sono stato chiamato altrove e portato avanti da altri, ma ha lavorto bene, lo so. Sfiga ha voluto che dopo 48 ore di lavoro sia partito di nuovo, sembra, come prima. E ovviamente, stamattina non che smaniassi di andare a lavoro, ma almeno ditemi qualcosa! Alle 11 meno qualcosa, dopo molte insistenze mie, mi arriva la chiamata. Ed ero sul cesso dio cristo! E volevo proprio non avere quella sfiga prima di uscire di casa. Poi vabbeh, il resto è storia. Il lavoro è stato annullato, non so il perchè, e io ho vinto il rimasuglio di giornata. Bella roba. Pranzo dai miei, babbo con tosse brutta e mamma taciturna, troppo, imbronciata, e non ho capito il perchè. Ma il fratello sta bene... A parte la doccia fredda che gli ho fatto.
 - "Mi pagano 800 al mese... Speriamo mi rimborsino la benzina..."
 - "No Fa. Da casa al posto di lavoro mica ti rimborsano..."
 - "Eh ma a te rimborsano..."
 - "Solo quando vado fuori. Da casa a ufficio mica mi rimborsano, e gli spostamenti li calcolano da lì, non da casa mia."
 - "... ma saranno 200€ solo di benzina al mese..."
 - "Eh... E' un'inizio..."
Però avrei voluto fare di più per il fratello. Mi sono sentito montare la voglia di guardarlo e dirglielo. "Piglia in mano la vita! Prendi e fai! Quando vuoi, ogni volta. Goditi il tuo tempo!" Ma forse avrei fatto male. Me lo sono tenuto per me. Non so esprimerlo bene per me il concetto, spiegarlo sarebbe disastroso... O magari non disastroso ma... Maglio di no.
Il ritorno a tana è stato suggellato da un sms di pronto ritiro del cell. La mia prima assistenza... Dio come sono emozionato!!! E ovviamente cosa faccio: vengo a casa a prendere il foglio e andarlo a ritirare. Entro, vado al cesso che ne avevo bisogno, mi finisco il chuck lasciato a metà, controllo l'orario che magari apre tardi, prendo e parto. E più o meno sulle note degli hammerfall... Testa bassa, svoltato a sinistra, ritornato indietro. Ho dimenticato sul divano la ricevuta. Ooookey! Torno e prendo la bestia così dopo posso portare la mora direttamente a casa. No. La bestia è chiusa e non c'è nessuno ad aprirmi. Va bene. Mi arrendo. Finiamoci l'ultima puntata di chuck, aspettiamo l'ora con calma e ripartiamo dopo. E ora... Ora chuck è finito. Definitivamente. Quasi peccato...

sabato 16 febbraio 2013

Cuzco!!!

Il mio scald'acqua è un lama. Ed è un lama molto particolare... Per questo l'ho battezzato Cuzco, in onore al Cuzco de "Le follie dell'imperatore". Lei, la dama che condivide il bagno e il resto della tana con me, si lava tranquilla e beata, all'ora che preferisce. E meno male!!! Io, sfigato ancestrale con un pizzico di presocraticismo, se la faccio nell'arco di tempo racchiuso tra le 18 e le 21, e diciamocelo, se la giornata ce l'hai, non piena, ma anche solo vissuta al normale, quella è l'ora che hai a disposizione, anche perchè di solito dopo le 9, la fai se non devi uscire, e allora tanto vale farla dopo la mezzanotte!!! E ridiciamocelo! Se la faccio tra le 18 e le 21, lui, il lama di lamiera, superati i 5 minuti, parte freddo. Così come nell'antica e rispettatissima usanza sudamericana, non caricare mai un lama oltre i 25kg, o quello si siede e non lo schiodi più. E così lo scaldacesso. Si fredda, e non si scalda più.

venerdì 15 febbraio 2013

Frameless...

"E proviamo proviamo a prendere la decisione giusta..."
Ma bisogna essere dei bugiardi cronici per mentire a se stessi.
Ogni giorno è l'alba di un nuovo errore.
Ogni giorno, è il tramonto di una vittoria nata da un'errore.
E lle giornate senza errori?
Sono quei giorni che alla fine hanno la luna piena. Di quelle che non ti servono i fari per tornare o andare. Ogni giorno è talmente importante che qualcosa di terribile o di incredibilmente bello può succedere. Tu prova, prova a prendere la decisione giusta. La luna è crescente ora...


giovedì 7 febbraio 2013

Velo.

Dormi.
Ti immagino con un braccio lontano dal corpo a cercarmi, perchè ogni notte mi cerchi. Il bello del pensarti è che frasi sdolcinate e poeticamente patetiche sono semplicemente vere. Tu ora stai dormendo con un braccio teso perchè mi cerchi. E questo mi rende incredibilmente fragile. So di essere importante per te, e so che dannazione lo leggerai e che quindi poi chiederai. Stasera, dopo parecchio tempo, dormiamo separati. E io non è che non ti abbia cercata stasera perchè tu non mi sia mancata, ma ho bisogno di far montare la voglia. Ho paura della monotonia. Forse il più grande spauracchio della coppia. Quello che ci ha condotto al ko. Lo so perchè l'ho rivisto due anni fa, quando cercavo di capire acerbamente. E no, non sarò più così cieco da farla entrare in casa, annebbiarci i sensi e farci riscoprire un anno dopo piatto. E tutta l'importanza, l'amore e l'attrazione che ci siamo concessi in questi mesi mi hanno fatto volgere l'attenzione verso quello spauracchio. Non so se è alla porta, ma non facciamolo entrare Ale.

Questa va scritta....

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/tecnologia/2013/02/05/Caccia-marca-smartphone-Kim-Jong_8195587.html
Casa. Arrivato da poco. Stanco. La chiavetta è passata a 883 in macchina e mi sono fatto la discografia (e non ne vado fiero). Circa 2 ore e mezza di viaggio, tra una puttanata e l'altra, e 883. Remix non lo reggevo proprio. Le altre ci stavano :)... La donna è a casa propria, io come ai vecchi tempi fatico a convincermi di cucinarmi, così ammazzo il tempo scegliendomi con calma cosa guardarmi a e dopo cena. Poi qualche news da tirar giù giusto per rallegrarmi con qualche nuova barzelletta (leggasi politica). E poi mi capita questo. E per un momento non ci penso, poi alla parola "Seul" mi ricordo vagamente la descrizione di "confine più militarizzato al mondo" e quasi scoppio a ridere. Cristo... Se le coree trovassero la pace per via degli smartphone altro che barzelletta!!! E non riesco a pensarci e non ridere... E cazzo! I coreani sono quasi peggio dei curdi quanto a sfiga! Quelli sono circondati sì da forze armate e ci vanno di mezzo solo perchè... Ehm... Beh, casa è lì, non è che possano volatilizzarsi. E poracci davvero... Divago! Ma i coreani oltre a darsele in un modo che occidentalmente non capiamo bene (certi percorsi orientali non hanno logica per me. Ma ci sono e sono forti... Come li spieghi tanti suicidi altrimenti?) ma in più la natura li ha anche armamentati malissimo! Sparano a salve!... Tralasciamo va... Volevo solo mettermi il post-it della cosa. Ho come il sentore che la barzelletta non sia poi così impossibile. So' strani quelli. So' orientali. Capaci pure che per samsung o htc e un generale decidano di... Bo... Che so... Unire le coree, farne un paese potentissimo e prendere il controllo delle telecomunicazioni mondiali! Meglio esserselo scritto su un fazzoletto... Occhio agli orientali!
Oh, ci sono ancora tre quarti di sverginella sul posacenere... Meglio fumare e non pensarci.

venerdì 1 febbraio 2013

Un 14 fa'...

Qual'è la differenza tra quello che trascuriamo e quello che curiamo? Che uno vive e l'atro no? Mmmhhh... no. A volte le piantine più curate appassiscono comunque (e questo mi ricorda le mie mariucce sul balcone l'anno scorso...), altre volte, non le consideri e loro sono rigogliose, forti, felici.
Io non so gli altri, ma ci rifletto quando mi capita di pensarci. A volte la nostra utilità non solo non è richiesta, ma è addirittura influente unicamente con la nostra assenza. Tutto quello che di invasivo faremo, è dannoso. Estremistico, particolare, applicabile solo a pochi casi isolati, criptico. No, è solo fastidioso. E' fastidioso stare a guardare senza poter fare. Sono i panchinari quelli che hanno il sonno disturbato, non il portiere che s'è beccato la rete o l'attaccante che ha fatto il punto decisivo. Loro dormono tranquilli.
Un 14 fa' ero in corso Galileo Ferraris. Svolgevo un lavoro, montavo una webcam e configuravo una linea per un collegamento isdn per call conference. E causa un pc con (nb, quanto segue è tecnicismo puro di cui non frega niente a nessuno e che si può saltare fino al prossimo punto) avvio in dominio remoto su mpls da 2mega, con policy in avvio che "costringono" l'installazione di aggiornamenti e programmi da remoto, l'avvio del suddetto pc è durato ben 50 minuti. Cristo, credo che lo stia scrivendo unicamente per ricordarmi che SE un giorno riandrò in quell'ufficio, l'avvio lo faccio col cavo di rete staccato!!!! (e comunque sono finiti i pallosi tecnicismi) Causa pc ad avvio ultralento, sono uscito dalla sontuosa scalinata a doppio portone borchiato in stile romanico, alle 18,25. Fuori, la macchina posteggiata nei pressi, e un tizio che metteva una signora svenuta nel sedile del passeggero. Ho chiesto se aveva bisogno, ma mi è stato risposto che era tutto a posto. Ora, per me tutto a posto è che quantomeno una persona sia capace di dire sto bene, anche da seduta, ma in fondo, tutto bene può essere qualunque cosa. E io dribblo l'argomento, con nonchalance, perchè di fatto, la domanda è rimasta senza risposta.
La differenza, è solo nell'importanza che diamo alla cosa. Nulla d'importante viene trascurato e nulla d'inutile viene curato. La nostra testa lo sa, e anche noi nel profondo. Ma in coscienza, ancora non lo sappiamo.

giovedì 31 gennaio 2013

Eh???

"Salve! Sono un pisquano qualunque! Posso avere la password dell'amministratore di dominio? Si! Del vostro dominio! Come non si può? Ma il programma che stiamo installando al corso vuole la password dell'amministratore per funzionare bene! Ma si che si può! Ai vostri colleghi del corso la nostra gliel'abbiamo data!"

... mai pensare di aver visto il peggio...
E non è neanche la migliore della giornata!!!

mercoledì 30 gennaio 2013

Wallace!!!

Umano.
Anche io ho fatto errori umani. Come ogni umano. Qualche volta ho abbassato la testa per compiacere, e rendermi la vita più facile. Ma non funziona, e l'ho imparato anni fa. Appena "osi" rialzarti sia pure per una boccata d'aria, sei fatto. Qualche altra volta l'ho dovuta abbassare, perchè c'era qualcuno o qualcosa di troppo grande davanti. In quel caso può essere necessario abbassarla, a volte o ti pieghi o ti spezzano. Ma mi sono sempre permesso di dire la verità, anche quella scomoda, anche a chi poteva spezzarmi. Sicuro delle mie capacità. Qualcuno mi ha dato del presuntuoso, dell'arrogante. Ho riflettuto, accusato e mi sono scusato, quando ho ritenuto giusto. E ho cercato di migliorare. Attorno a me le voci che si esprimono mi danno del capace, coscienzioso, addirittura oggi mi è stato appellato "educato". Non penso di essere diverso con le varie persone, o probabilmente si, solo che non riesco a vederlo. Ma a rifletterci, noto solo che se la differenza c'è non è poi molta, o risulta evidente solo in piccole porzioni temporali. Ad ogni modo, sto valutando anche la fonte.
La maggior parte delle persone che conosco, ed è vero, e vorrei sbagliarmi ma questo vedo, affronta la vita a porzioni. Ci sono porzioni di mondo che sono "scomode", per quello che abbiamo fatto, vorremo fare o pensiamo solo. E in genere non si vive quella parte di realtà, la si ignora, si fa altro nell'attesa che passi. Io voglio andare in giro per il mondo a testa alta. Non perchè m'importi, ma perchè non esiste, e non esiste veramente una porzione di realtà a me scomoda. Non posso sfigurare in nessuna realtà con nessuno. E se anche accadesse, che mi frega? Forse qualcuno può riuscire ovunque, e io no, ma è mio diritto di essere umano sbagliare, e lo faccio. Sbaglio. Solo 6 anni fa valevo un decimo "alla tastiera" di quanto non sia oggi. E oggi non ho preoccupazioni "reali". Mi sono costruito un mondo solido, magari non alla moda, con pochi orpelli, tende diverse, tappeti strappati e fornelli sporchi. Ma è tutto vero. E la sporcizia è solo perchè nella realtà esiste anche lei.
Ps. Si tesoro, pulisco casa. Non era un modo per scaricarmi le responsabilità. ;)

Wallace! Wallace! Wallace!!

venerdì 11 gennaio 2013

Chi lascia...

Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che perde ma non sa quel che trova.
Così mi hanno svezzato. Certo nessuno mi dice più questa frase da molti anni, e forse non ne ho neanche più bisogno. Stamattina mi sono svegliato gelido, e all'inizio ho pensato avessi avuto troppo caldo la notte. Poi qualche minuto fa ho ripreso a ricordare qualcosa, un paio di piccoli flash. Non era caldo. Ho sudato da inzupparmi i pantaloni, questo era il mio freddo. Ho fatto incubi, di nuovo, e di nuovo non li ricordo. Non ho più un ricordo di un sogno o incubo che sia, bello chiaro e vivido da un'annetto, più o meno. Praticamente ogni mattina ho conati di vomito. No, lo stomaco ancora non s'è ripreso del tutto. A scuola ci insegnano che la mucosa gastrica cambia ogni 2 settimane. Ogni due settimane abbiamo praticamente uno stomaco nuovo. Tradotto, un malessere procurato che non continua a evolvere, dopo un paio di settimane non può più esistere fiscamente, a meno che questo non stia strisciando e non continui ad evolvere in qualcosa. Cerco di ridere per tutto. Cerco di non arrabbiarmi mai, di prendere quello che mi arriva e vederlo con le migliori qualità che ha piuttosto che coi peggiori difetti. Non è facile, non per me. Trattengo sempre l'indole di non falsificare. Se una cosa non mi piace non mi piace, ma se qualcosa mi piace e ha qualche difettino, guardo il suo lato bello. E' ora di alzarsi. E' ora. E' l'ora che tutti hanno sulla propria strada, ogni tanto, ciclicamente. Quella in cui ti alzi e inizi a modificare qualcosa nella vita di tutti i giorni. E l'unico cruccio che si ha, è sperare che il qualcosa non sia zavorra ma un palloncino di elio. Uno in più ai mille che già ho. Che non sono abbastanza per volare, ma spingono sempre su, verso nuove strade...