venerdì 11 gennaio 2013

Chi lascia...

Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che perde ma non sa quel che trova.
Così mi hanno svezzato. Certo nessuno mi dice più questa frase da molti anni, e forse non ne ho neanche più bisogno. Stamattina mi sono svegliato gelido, e all'inizio ho pensato avessi avuto troppo caldo la notte. Poi qualche minuto fa ho ripreso a ricordare qualcosa, un paio di piccoli flash. Non era caldo. Ho sudato da inzupparmi i pantaloni, questo era il mio freddo. Ho fatto incubi, di nuovo, e di nuovo non li ricordo. Non ho più un ricordo di un sogno o incubo che sia, bello chiaro e vivido da un'annetto, più o meno. Praticamente ogni mattina ho conati di vomito. No, lo stomaco ancora non s'è ripreso del tutto. A scuola ci insegnano che la mucosa gastrica cambia ogni 2 settimane. Ogni due settimane abbiamo praticamente uno stomaco nuovo. Tradotto, un malessere procurato che non continua a evolvere, dopo un paio di settimane non può più esistere fiscamente, a meno che questo non stia strisciando e non continui ad evolvere in qualcosa. Cerco di ridere per tutto. Cerco di non arrabbiarmi mai, di prendere quello che mi arriva e vederlo con le migliori qualità che ha piuttosto che coi peggiori difetti. Non è facile, non per me. Trattengo sempre l'indole di non falsificare. Se una cosa non mi piace non mi piace, ma se qualcosa mi piace e ha qualche difettino, guardo il suo lato bello. E' ora di alzarsi. E' ora. E' l'ora che tutti hanno sulla propria strada, ogni tanto, ciclicamente. Quella in cui ti alzi e inizi a modificare qualcosa nella vita di tutti i giorni. E l'unico cruccio che si ha, è sperare che il qualcosa non sia zavorra ma un palloncino di elio. Uno in più ai mille che già ho. Che non sono abbastanza per volare, ma spingono sempre su, verso nuove strade...

2 commenti:

dg16158 ha detto...

Fog è un piacere leggere i tuoi post melanconico ottimista!!!

fog ha detto...

Grazie, è un piacere sapere che si stilla del buono dalle mie parole, DG58.