martedì 24 luglio 2012

Contraddizzionatamente.

In precario equilibrio tra l'essere sicuro e deciso e il non riuscire a contrastare la morsa che attanaglia lo stomaco, fa perdere appetito e rende insipida qualunque emozione.
Lo stile di vita si sceglie, ci travolge, a volte possiamo farci qualcosa altre volte no. Lo si sposa e non ci si divorzia mai. Dal vedere mille aspettative, molte dolci altre doloranti. Da essere grintosi apprendendo i mille bivi che la vita ci prospetta a bloccarsi davanti a una misera curvetta solo per insicurezza. Nulla di vero, nulla di "vivo", solo un'insicurezza sbiadita, due diottrie in meno ad occhio, un sassolino nella scarpa, una brezza che ci sposta fastidiosamente una ciocca. C'è differenza tra Hemingway e Tesla? Uno viveva per l'avventura, l'altro non viveva ma ha creato l'avventura di molte generazioni. Chi dei due stava bene? Entrambi? Nessuno? E io? Io cosa diavolo sto facendo? Dico dico dico e sono convinto e sono sicuro di quel che dico e di quel che voglio fare... E' impensabile terminare la frase in maniera corretta. Io voglio amare. So che mi piace e so che voglio farlo e che posso farlo anche nel migliore dei modi. Adesso. E adesso sento un fiume di lava sotto, un fiume senza correnti impetuose, senza cascate nè zampilli letali. Ma un fiume di lava sotto la pelle non è un buon argomento se presente. Se il vulcano erutta, come è eruttato altre volte in passato... Non voglio pensarci. Crescere e cambiare vuol anche dire sentire diversamente cose come questa. Abbracciarle, sedarle, veicolarle o canalizzarle. Il letale compromesso tra l'essere e il siamo. Dove finisce senza finire ma incontrandoci e iniziando. E la sottile linea che ci separa e ci unisce allo stesso modo. Due significati antipodi e perfettamente sincroni. Vita e morte. Vita è morte.
L'amore col dolore l'avevo dimenticato. Ricordo solo l'amore e basta. Ora lo ricordo, ma non ricordavo fosse così letale per me da rendermi incapace di gestire la più piccola emozione. Non ricordavo di essere tanto debole e infantile nei confronti della vita. Magari non l'ho mai saputo...

giovedì 5 luglio 2012

Il mondo è un bel posto.

E' un bel posto sul serio. Pensavo, grazie a quello che avevo davanti agli occhi, alla perdita della fede. La fede una volta persa, non la si ha più. Io forse l'ho avuta, non lo so ad essere sincero, so che o non ce l'ho mai avuta, o l'ho persa, molto tempo fa. Ma forse proprio per questo, vedo certe cose, le capisco diversamente, forse non sono nel giusto, ma indubbiamente è una bella visione. Si dice che accanto a persone speciali ci siano sempre persone speciali. Ed è vero. Alcune persone diventano in un certo momento come una calamita. Attraggono di tutto, anche il fato. E in quei momenti hanno delle impennate pazzesche ma, c'è sempre (quasi) il ma, succede che hanno bisogno di un piccolo miracolo ogni tanto. E guarda caso quel piccolo miracolo c'è sempre. Sia esso una discussione particolare, che ti apre un mondo proprio quando ne avevi bisogno, sia una semplice vincita, proprio quando le finanze erano giù. Anche robetta del genere, ma quelle piccole botte di culo per cui "solo alle persone speciali capitano". La verità è un po' divesa però, signori. La verità è che c'è molto più di buono in giro di quanto non siamo disposti a vedere, probabilmente perchè in qualche modo ci fa comodo, o è semplicemente di moda. O magari sono solo io. Non importa. Sinceramente, in questo momento mi importa solo di una cosa. Anzi no, mi importa di più cose, ma sto dando importanza a una che mi spiace. Mi spiace, unicamente, che non potrò mai vivere abbastanza per vedere e sapere tutto. Mi spiace, che la mia sete di novità e cambiamenti che l'uomo vedrà e vivrà, non potrò neanche concepirla. Mi spiace, ma ho un presente da vivere, ed è la mia vita. Ed è fottutamente fantastica da solcare come il viaggio più intenso del mondo.