domenica 22 aprile 2012

Nel 2003

Che cazzo è successo all'editor di blogger??? Va beh... Non che mi freghi poi molto... Ah! Bel lavoro comunque... (fa sempre bene sentirsi dire che è stato fatto un bel lavoro...)
Volevo andarmi a fare una doccia, anche perchè ho ancora residui di quel cacchio di gel massaggiante... E speriamo che sia anche digeribile... Torniamo a noi! Volevo andare a farmi una doccia, per cui ho chiuso tutto quello che stavo facendo (non molto in effetti) e volevo leggere le ultime news prima di staccare tutto. E me ne arriva una agli occhi. Questa: ansa.it Leggendo, arrivo alla frase "[...] quindi paragonabili alla caldissima primavera del 2003." "Primavera 2003... Mi ricorda qualcosa... Ma il 2003 non era l'anno in cui ci fu quell'estate? Dovrei avere qualche foto che porta la data di allora... Dio... 9 anni sono passati?" E le foto c'erano. E anche tutto il resto. 9 anni... L'estate del 2003 è stata l'estate più bella, magica e intensa che abbia mai vissuto. E' stata l'estate del tutto è possibile, tutto si avvera, tutto ti appartiene se lo vuoi. E' stata l'estate dei grandi cambiamenti, dei primi assaggi della vita vissuta da adulto libero, l'estate in cui capii di possedere la chiave per aprire tutte le porte, ma non dovevo usarla per tutte... Non ancora. Un anno di enormi delusioni e enormi gioie. Il primo anno in cui una ricarica del cellulare non superasse i 4 mesi :). Il primo anno in cui si saldarono amicizie che porto ancora oggi (e oggi, tra le altre coincidenze, è il compleanno di D. uno di "questi" amici). Il primo anno che feci un'incidente, il primo anno in cui dormire lontano da casa era "normale". Il primo anno in cui ero veramente padrone di quello che volevo.
Già... Il 2003... Era proprio quell'anno lì... No, non sarà come quell'anno. Non si nasce mai due volte, nello stesso modo.

mercoledì 18 aprile 2012

Contrasti elevati.

Pensavo di scrivere al ritorno da lavoro. Non che la giornata meritasse nota, ma quel cielo...
Nero che virava al blu oceano sui tetti. E uno squarcio violento, come una rigidissima spaccatura nel granito. E luce accecante... E i raggi si vedevano magnificamente, delineati, fermamente dritti. Che cielo... E io che avrei voluto emularlo nel soffitto della camera da letto... Mi sta ripassando la voglia... E quasi quasi ci provo... Come farà un po' più caldo, che lascerò tutto spalancato. E poi oggi, per non so bene che involuzione di azioni, sono finito davanti a quest'immagine... Ce l'ho avuta. Uno dei (per me da bambino) pochi regali che mi ha fatto mio padre. E sinceramente non so se me ne abbia fatti tanti o pochi, ma mi piace pensare che da bambino ero più intriso di sano egoismo, crescendo mi sono inaridito in questo. Per cui posso pensare che me ne abbia fatti abbastanza, forse tanti. Ma ricordo che l'atari 7800 me l'aveva regalato, una sera, non so perchè. Non mi sembra ci fosse motivo. E ricordo che era felice, lo eravamo tutti, anche la mamma. La montammo al televisore e ci giocammo io e papà. Mamma no. Non le sono mai piaciuti troppo i videogames. E ci abbiamo passato serate insieme, davanti al tv bombato arancio anni 80 in bianco e nero. Tv che ci ha fatto divertire tanto.
Bello lo squarcio nel cielo. Mi ha risvegliato una ferita molto profonda...