martedì 9 aprile 2013

Incontentabile.

Ho tutto.
Sono libero, indipendente, posso scegliermi le preoccupazioni. Oggettivamente.
Sono interessante, carino, divertente, menefreghista e scrupoloso allo stesso tempo. E questo è soggettivo, soprattutto il carino. Ma piaccio. Non a tutti certo, e chi ci riesce? Il sufficiente.
Ho una ragazza che mi ama veramente un casino, che propone e dispone in eugual modo, come me, e insieme stiamo costruendo. Cambiamo disposizione di casa, pianifichiamo il futuro, ci beviamo il presente.
Nonostante tutto cerco un rotta diversa, cerco di andarmene. Prima gli States, poi col calcolo che troppe poche cittadinanze vengono rilasciate viriamo al Brasile. Prima i voli l'8 maggio, ora forse ottobre. Tutto questo perchè il paese non ci rappresenta più. Non che ci abbia rappresentato negli ultimi decenni, ma ora la cosa si fa critica. L'ordine del giorno è sopravvivere, benchè con tutta la libertà e la spensieratezza possibile, ingaggiare qualunque lavoro pur di raccimolare perchè il diniero è poco. Forse dovrei convogliare le energie su qualcosa di qui, di adesso, non dall'altra parte del mondo. Cristo, ho sempre guardato il mondo, nella sua interezza, tutta la palla, ed è troppo grande, troppo magnifico perchè possa crepare senza averne respirato almeno una fetta. Non mi basta lo smog della sola Italia. Guardiamo lo spazio immenso, nuovi pianeti, creature fatte di positroni e con 16 coppie di base, ma non ho toccato neanche la punta dell'iceberg delle creature terrestri, e per me che il mio sogno era diventare zoologo è un'affronto! Non posso accettare che mi pigli per il culo pure io! Eppure ho combattuto. Sono sceso in campo in ogni battaglia per la mia indipendenza, per la mia libertà, e l'ho ottenuta. Forse è solo il primo gradino di una lunghissima scala. Non dovrei guardare il presente con questa prospettiva... Ma con quale? Un'altra giocata a poker? Di nuovo a mettere tutte le fiches sul tavolo e o la va o la spacca? Certo, andasse sai che tombola... E chi me lo leverebbe il sorriso che già ho elevato alla potenza? Domande, sempre domande. Riguardo i miei pensieri e ci vedo un mucchio di domande e ben poche risposte. Quelle poche sono mattoni granitici, basi per un castello millenario che uno starnuto potrà sempre e comunque radere al suolo. Non ci sono certezze, questa è l'unica certezza appetibile al mio palato. Eppure corro e rincorro. E forse il perchè è racchiuso nel sorriso che ho ogni vola che le falcate si fanno ampie, il vento solleva i capelli e il fiatone viene soppresso dai colori che si fondono nel tunnel della mia vita.

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