lunedì 13 maggio 2013

Questo è il mio mondo.

Sono un extraterrestre. Per definizione, un extraterrestre è una qualunque cosa animata o non, che non si sia formata sulla Terra. E alla data attuale, quello che vedo fuori dalla finestra non è il mio mondo. Io vengo da un mondo diverso, e vorrei raccontarlo, così magari viene fuori che non sono un extraterrestre, o perchè no, potrebbero esserci altri extraterrestri su questo mondo.
Nel mio mondo i bambini fanno i capricci, puntano i piedi e viene concesso loro di andare a giocare ai giardinetti, o da qualche amico. Si attira la loro attenzione gridando il loro nome, e normalmente, fino a 10/12 anni, vanno in giro coi pantaloni rappezzati. Non perchè non ci si possa permettere i pantaloni nuovi, ma perchè continuano a romperli buttandosi per terra, giocando con altri.
A questo mondo i bambini ottengono senza fare capricci, non possono andare ai giardinetti prima di una certa età, e a quella età normalmente hanno trovato svago davanti a uno schermo, e non sono più disposti a sudare e farsi male quotidianamente per divertirsi. Nessun genitore grida più i nomi (fateci caso), oramai sono tutti suoneria dotati e a 12 anni decidono di ignorare la chiamata, che trattandosi di un suono anonimo, senza l'incazzatura del tono crescente dietro, ovviamente non ha l'effetto che dovrebbe avere. Non hanno un nome ma nick, alias e avatar. Anche io avevo soprannomi e figure leggendarie di fantasia alle quali facevo affidamento con la fantasia, ma questo comportava uno sforzo minimo dalla mente e tutto il resto divertimento. A questo mondo l'immagine è tutto, il resto del gioco vive in funzione dell'immagine del personaggio. A questo mondo, a 10/12 anni le scarpe i pantaloni e le mutande sono firmate, rompere un pantaloncino significa fare la cosa sbagliata perchè costa un casino e nessuno rattappa più, si compra nuovo.
Nel mio mondo c'è la droga. Quand'ero piccolo mi capitò di andare "alla pineta" coi ragazzi più grandi. Lì era possibile trovare qualche pagina porno strappata e infangata ma c'era il rischio dei drogati, e lo sapevamo. Ma non sapevamo che a loro non fregava niente di noi, se mi fossi sbucciato mi avrebbero anche riaccompagnato, facendomela fare sotto dalla paura.
A questo mondo non ci sono drogati. Ci sono emarginati e trendy. I primi sono duri e menefreghisti, non frega niente di quel che succede fuori, purchè abbiano la loro roba. Sono perlopiù soli, abbandonati dagli altri ma prima ancora da loro stessi, e sopravvivono applicando la legge dell'autarchia pura, più qualche razzia perchè le droghe costano. Si conoscono per nome e tra chi si conosce, si rischia tutto, perchè quel qualcuno può essere tutto per loro. I secondi vivono nella società, la guardano dall'alto al basso perchè "possono", e possono drogarsi e denigrano gli emarginati, perchè non hanno "amici", perchè sono "soli". E paradossalmente questi non ti aiutano guardandoti dai finestrini fiammandi del grand cherokee, non si dividono la dose per necessità altrui ma per propria. Se li avessi incontrati nel mio mondo e mi fosse sbucciato il ginocchio, quasi sicuramente mi avrebbero fatto tirare la loro biancaneve e avrebbero preteso di sapere esattamente gestire la situazione, magari facendomi infettare l'abrasione, ma mai fatto andare via perchè avrei potuto dire chi erano e cosa ci facevano lì.
Nel mio mondo c'erano liti fatte di insulti e pugni e calci a vuoto e figuracce perchè a 10 anni non sai colpire neanche un cuscino senza farti male o lisciarlo. Ma poi si tornava a casa, ce le prendavamo dai nostri genitori perchè non importava di chi fosse la ragione ma sicuramente anche nostra e quando non ci obbligavano ad andare a chiedere scusa, dopo qualche giorno serviva uno in più in squadra e guarda caso si faceva comunque pace.
A questo mondo le liti sono di silenzio, senza sguardi nè gesti, a distanze anche di km. I bambini sono mosti in miniatura che già fermentano aceto. Parlano per sms e non sanno scrivere che qualche cazzata detta 2000 anni fa da qualche illustro, rendendo pirite quello che una volta ero oro puro. Ci si cancella, blocca, hackera chi è più bravo, ma tutto nel silenzio e non ci sono genitori a prenderci per le orecchie e portarci a fare il nostro lavoro e se serve un giocatore in più... On line ce ne sono a bizzeffe.
Vorrei sapere fin dove ci si può spingere con l'ideale dell'alieno, del non terrestre, perchè io ho casa, casa d'origine e casa da proteggere su un pianeta... Ma non è questo per quanto non ricordi di averlo mai lasciato.
Questo è solo un piccolo getto, uno sbuffo da prendere così, come un pastore presbiteriano prenderebbe la storia dell'Area 51. "Dio ci ha creato a sua immagine e somiglianza. Negri a parte." E mi sento un po' eschimese... Di Nettuno.

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