martedì 7 giugno 2011

Misantropo

Sono tornato poco fa, con quest'.... immagine, se si può dire.
Tutti, o almeno io che sappia di sicuro, conoscono il significato di misantropo. Non è esattamente un aggettivo che si usa con leggerezza, e non perchè sia un complimento.
Io sono misantropo.
Ho dato una letta qua e là, perchè cosa significhi va bene, ma da lì a capire bene cosa sia, o perchè ci sia è ben altro.
Da lì, una folgorazione. Ho capito una cosa, una cosa importante credo. Ho trovato una radice dei miei problemi. Fumare non fa bene, ok, lo ammetto, mi sono rotto con la mia crociata inutile. Ma da' una cosa indiscutibilmente vera. Un altro punto di vista. Un altro, uno che comunque sia, non potremmo avere senza.
Io, nonno, ti ho voluto bene. Ti ho amato, e ricordo nitidamente di averti amato. Te e la nonna. Ma te in modo diverso. Tu mi hai lasciato un segno, una cicatrice. Mi hai messo un marchio addosso che non toglierò mai del tutto. E l'ho capito bene. Non ti disprezzo per questo. Non ti disprezzo per niente. Ti ho sempre voluto bene, te ne vorrò sempre. Tu sei stato nella mia infanzia. Mi hai cresciuto, fatto giocare, tirato su come un figlio, anzi meglio. E mi è andata bene, che il lavoro nascondeva l'allontanamento dei miei genitori. Ma questo l'ho scoperto dopo, e comunque sia, non ne faccio una colpa ai miei. Sono sicuro sia stato comunque voluto bene. Ma non sono mai stato allattato. Sono stato malmenato per raddrizzarmi, e oggi posso solo rivedere quelle scene, e non incolpare nessuno. Facevo davvero incazzare. E in tutto, c'eri tu. Che mi difendevi, che mi venivi a prendere a scuola, che mi compravi i giochi, che mi portavi al parco, che... C'eri sempre. Ma eri solo. Un giorno, tanti anni fa, mi è stato fatto notare. Tu eri già morto da parecchio, ma tanto, ti penso spesso comunque. Tu non avevi amici. Non frequentavi nessuno, nessun bar, nessun giro comune. Tu avevi il tuo basilico, la nonna, la televisione, i tuoi balconi, la tua bottiglia e il tuo bicchiere di vino, la tua pipa (ai tempi), la tua gabbietta coi canarini. Tutti i genitori o altri nonni fuori dai cancelli, a portare i bambini a casa, parlavano, parlocchiavano, ci provavano almeno. Tu no. Alto "quattro forme di formaggio", come ti ribattezzò il tuo tenente, nella tua fantastica storia della seconda guerra mondiale, eri curvo dall'età ma ritto come una lancia dentro. Di mentalità chiusissima, mi ascoltavi e a volte non mi stavi dietro...
Me tutto questo perchè? Perchè mi è entrato dentro, e io ora riesco a vedere che sto prendendo questa forma?
Non ho pianto alla tua morte. Non ho pianto alla morte di nessuno. Una statua di metallo. Ma, capita, di notte, ma anche di giorno, che un occhio sfochi, la pupilla tremola e una lacrima cade. In quel momento ti penso di più. E mi manchi.
Io sono misantropo.
Avevo un solo amico, che mi stava insegnando qualcosa di sbagliato, e se avessi avuto il tempo, avrei capito, me l'avrebbe detto forse, avrei fatto qualcosa, mi sarei confidato con lui.
Ma lui è morto.
E ci ho messo 27 anni a capire che odio il genere umano, ma soprattutto, odio la mia misantropia nascosta.

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