mercoledì 14 settembre 2011

Incubus succubus.

Quando iniziano a diventare coloriti, variegati e sempre più difficili da afferrare, è il caso di affrontarli con un po' di serietà.
Normalmente gli incubi non mi fanno molto effetto, tant'è che li ricordo abbastanza facilmente e di solito non lasciano segni troppo marcati nella memoria. Faccio incubi da che ricordi. Uno dei ricordi più vecchi che ho è un incubo, probabilmente la sua perseveranza ha contribuito a fissarsi molto bene nella mente, ma non lo faccio più da quasi vent'anni, ormai non mi fa più alzare il pelo nel raccontarlo. Stanotte invece ne ho fatto uno... Mmmhhh... Incazzatello. Anche perchè è iniziato piacevole. Non ricordo assolutamente l'inizio, anzi, non ricordo praticamente niente a parte la sensazione perfetta del tempo che passava. Sapevo che ore fossero nitidamente, lo ricordo e, a controprova, quando mi sono alzato di scatto e ho preso la sveglia non mi sono stupito assolutamente di sapere che erano le 5,23 (credo). Era ovvio. E nel rincoglionimento delle 5, che non so voi ma io ho molto marcato, non ci ho fatto assolutamente caso, anzi, ci ho fatto molto caso. "Troppo presto. Torniamo a dormir!... Zzzz..." Ma dopo un inizio degno di essere un gran sogno (credo erotico) sono stato catapultato in qualcosa di opprimente, dannatamente nitido quanto crudele. Non ho idea di quanto abbia visto, fatto sta che mi ha tormentato un po' per tutta la giornata, un po' come la gamba. Solo che la gamba, mi sono rotto i coglioni e tra poco vado a farmela vedere, il sogno... Il sogno mi ha fatto scattare qualcosa alle note di "nessun rimpianto - 883". Quindi ora eccomi a casa, per una doccia pre uscita, una cippa pre cena (almeno se devo annoiarmi la faccio facile alla mente) e un posticino accompagnato dalle note di menestrel Max... E il giro di chitarra è fantasticamente piacevole per essere una canzone molto più vota alle parole che non alla sinfonia.
Vediamo se stanotte qualcosa succede...

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