mercoledì 7 settembre 2011

... 7... 9... 11...

Certo che di attenuanti ne ho, ma sarò indubbiamente sincero quando dico che ho fissato la data penso per una 15na di secondi...
Giornata interessante. Avrei dovuto fare 8 ore di helldesk (nessun refuso) e mi ero accovacciato all'idea che si, ok, 8 ore di ufficio, mi smazzo la giornata come posso. Neanche sono arrivato che qualcuno, lungo la strada del bar (no, decisamente non sono il primo ad arrivare), mi accenna a un problemino in un certo posticino. 20 minuti e una telefonata dopo, per cercare di risolvere da remoto, e mi ritrovo in macchina, sulla tangenziale, a fumare la mia seconda cicca... Ce la farò a non cercarne più? Speriamo...
La giornata prosegue, tornando in ufficio e finendo più o meno tranquilla.
Suona il telefono. Devo portare le chiavi della mia cantina, quella-che-non-è-mia per intenderci, all'agenzia entro stasera, o al massimo domattina. Non è possibile. Gira che la rigiri, torno a casa alle 9 e mezza, aspetto il fratello per dargli le chiavi che pensavo essere a casa, e avverto il fremito nella forza. No, non l'impulso irrefrenabile del cesso... Ok, anche quello, ma in un altro tempo. Il ricordo, l'immagine nitida, i suoni, i colori, gli odori... CAZZO! Le chiavi sono a casa nuova!!! E ovviamente, suonano alla porta. Fratello.
 - Hai posteggiato lontano?
 - No ma....
 - Guida!
E ora eccomi qui. Devo ancora docciarmi e non capisco come mai non odori di cadaverina e putrescina. Ho steso la roba con metà delle mollette (cazzo ma sono sempre meno!!!). Ho le articolazioni demolite ma gridano vita, finalmente. E ho anche una gran voglia di scopare, ma.... Niente da fare. Ho un argentino naturalizzato francese in casa (do rien... la rrrrr... fanculo i francesi e fanculo la francia). No, niente da fare. Ancora non sono messo così male. Domani sera dovrei essere un po' meno strofinaccio usato. Domani sera vediamo un po' che fare.

Nessun commento: