domenica 23 ottobre 2011

Sic

Mi dispiace. Molto e molto profondamente.
Non seguo gli sport in tv. Non mi diverte. Per questo giocavo a pallavolo, ma non la seguo, scorrazzavo in moto, ma non la seguivo, Ho praticato arti marziali varie, ma non seguivo gli eventi e pratico boxe ma non seguo la boxe mondiale. Non mi diverte. Non mi appassiona. Sono un esercito gli sportivi davvero bravi. Lo sono quasi tutti, compresi molti calciatori blasonati, annaffiati di soldi, calugne e vizi vari. Non giudico la persona. Quasi tutte le persone fanno schifo, ma in campo, molti sono fantastici.
Il "Sic", era fantastico in moto. Era divertente fuori dalla pista, era un romagnolo doc, con la parlantina, l'accento e lo spirito tipico di chi ha davvero radici romagnole. Era l'uomo con la testa più grossa del casco.
Non ho tributi da dare. Ho solo il mio stupore. Perchè non m'importa delle statistiche, della sfiga della traiettoria o dei materiali hi-tech che li proteggono. Un ragazzo che non aveva ancora 25 anni è morto in un fatale istante che per molti sarebbe solo stato un cadere e rialzarsi e magari poi vincere. Questo mi fa male. Io ho visto 3 anni di vita più di lui, e questo mi ferisce gravemente. In tanti muoiono da giovani, senza riflettori, senza amici, senza ricordi a testimoniare che siano mai esistiti. Pigramente, egoisticamente, quei ragazzi non mi toccano. Ma il sic ne aveva troppi riflettori, sia per ciò che faceva sotto i riflettori sia per come era nella vita comune.
"Ehi Marc... Mi sarebbe piaciuto passarti una birra."

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