martedì 11 settembre 2012

Splonf!

Ho il ricordo, di quand'ero piccolo, di un sonoro splonf, una pietra di dimensioni considerevoli che veniva lanciata penso in un laghetto, e il suono che ha provocato, e le risate che non riuscivo a controllare tanto trovavo buffo quel suono.
Ora, il suono di un buco nell'acqua non è divertente, neanche un po'. E vederne uno di queste dimensioni così mi fa anche dubitare della grandiosità di Mosè.
E' un vero periodo di sconforto. La felicità costa più della benzina e rincorrerla sta diventando un fuori budget non da poco. Una parte, razionale, pretende di trovare risposte in piani diabolici da guadagni facili (Gioielleria? Truffe geniali? The Italian Job mi piaceva un casino!!!) mentre quella impulsiva e sentimentale non è impulsiva. Normalmente avrei fatto spallucce, dato una controllata al vento, tirato su la vela e via.
Lavoro.
Il lavoro sta colando a picco come un ferro da stiro crivellato, cercare di non far pesare la situazione fuori da lavoro dovrebbe essere una leggerezza, ma il risultato reale è che oltre al peso che in silenzio mi grava sullo stomaco mi viene chiesta una mano per altri, in situazioni analoghe alla mia, e che annaspano un po'. Non è un cerico eccessivo, ma mi manca avere una mano amica che mi si posa sulla spalla, mi conforta con qualche parola che altrimenti mi devo dire da solo, mi dice che va tutto bene.
Chissà che suono faccio buttandomi a bomba in piscina. Nessuno ha mai sentito il proprio suono in tempo reale. Penso sia uno splonf molto molto divertente. Una vera culata splonfosa.

Nessun commento: